
Farmaci equivalenti, Cossolo a Rai Radiouno: “Non chiamiamoli generici”
“Una delle cause dell’enorme spreco di un miliardo di euro per la differenza di prezzo tra un farmaco brand e un equivalente è la percezione errata della non equivalenza”. Lo ha affermato Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, in un intervento, giovedì, al programma Oggi economia di Rai Radiouno.
I farmaci equivalenti “hanno lo stesso principio attivo e la stessa quantità di principio attivo; hanno un numero uguale di unità posologiche nella stessa forma farmaceutica, oltre ad avere la stessa via di somministrazione dei farmaci di marca”. Il costo più basso non deve trarre in inganno: “Nel momento in cui il farmaco perde il brevetto – prosegue il presidente di Federfarma -, può essere prodotto da più aziende e a quel punto interviene la fisiologica concorrenza di mercato. Lo Stato rimborsa il valore più basso, che corrisponde al prezzo di riferimento, ma il cittadino è disposto a pagare la differenza anche, paradossalmente, se ha un reddito basso”.
In Italia esiste una norma “che obbliga il medico a prescrivere l’equivalente e il farmacista a consigliarlo. Tuttavia – conclude Cossolo - c’è un problema culturale. Per invertire la tendenza bisogna sensibilizzare ulteriormente i cittadini, anche perché questo miliardo di euro si potrebbe investire in altro modo”.